6 Luglio 2022
Pubblicato il 6 Luglio 2022
Ma quanto ha perso Amazon?!
Questa è la domanda che mi ha fatto un cliente qualche settimana fa in merito alle azioni della famosa azienda americana (per inciso, credo abbia utilizzato molti più punti esclamativi).
Nella mia ingenuità ho pensato “ma come? è vero che in linea generale il mercato è sceso parecchio ma solo la sera prima era positiva e non mi era arrivato nessun alert in merito (le avevamo prese il 20 maggio)”.
Poi realizzo: Split Azionario.
Di cosa stiamo parlando?
Uno split azionario non è altro che la suddivisione delle azioni in circolazione in un numero maggiore grazie a nuove emissioni. Ciò vuol dire che se vi è un frazionamento 20 a 1 (come nel caso di Amazon) ogni azionista riceverà 19 nuove azioni per ognuna detenuta. Il prezzo originale del titolo ovviamente non rimarrà lo stesso, ma verrà diviso per 20 in quanto la capitalizzazione di mercato non deve cambiare.
Se quindi un’azione quota 1.000 dollari e ve ne sono 50.000 in circolazione, dopo lo split varrà 50 dollari con 1.000.000 pezzi che verranno scambiati nel mercato.
L’obiettivo dello split azionario, solitamente, è quello di dare la possibilità a un numero maggiore di investitori di acquistare le azioni il cui accesso sarebbe più difficoltoso con un prezzo unitario elevato. Un conto è spendere 100 dollari per un’azione Amazon, un altro è sborsarne 2.000.
Ma quindi, qual era il problema? In realtà nessuno, ma come spesso accade in questi casi, le variazioni di “prezzo” e numero di “pezzi” possono essere recepite dopo qualche ora o addirittura il giorno dopo ma il risultato non cambia e… restiamo positivi 😀